Il CEO di Gold House delinea la strategia per la crescita creativa nell’Asia-Pacifico al Taiwan Creative Content Fest

Il co-fondatore e CEO di Gold House, Bing Chen, ha delineato la visione della sua organizzazione per creare un ponte tra opportunità di intrattenimento e di business tra l’Asia e l’Occidente durante un discorso al Taiwan Creative Content Fest.

“Ora disponiamo di una strategia su quattro fronti su come possiamo abilitare la nostra [Asian] diaspora su scala globale”, ha spiegato Chen. “La prima cosa è unire tutti. La seconda è rimodellare l’opinione pubblica attraverso i media. Il terzo è mantenere risultati economici positivi. E poi, in quarto luogo, è assicurarsi che venga riconosciuto nel mainstream, e non solo tra gli asiatici”.

Chen, che in precedenza ha contribuito allo sviluppo dell’economia dei creatori di YouTube, ha osservato che Gold House ha costruito quella che definisce “la più grande rete di leadership dell’Asia-Pacifico in Occidente” e si sta ora espandendo a Taiwan, Singapore, Indonesia, Corea del Sud, Giappone, India, Arabia Saudita. Arabia ed Emirati Arabi Uniti

Chen ha condiviso quattro criteri chiave per valutare i progetti creativi: fattibilità commerciale con “almeno un rendimento compreso tra il 10% e il 20%”, potenziale di plauso della critica, impatto narrativo culturale positivo e considerazioni etiche. Ha osservato che per gli investitori di contenuti, le tre opportunità più preziose sono i franchise, i contenuti di prestigio e i progetti basati su formati, in particolare nei generi horror e thriller.

Per i creatori emergenti che lavorano con budget limitati, Chen ha avvertito che i film indipendenti sotto i 5 milioni di dollari hanno maggiori possibilità di successo rispetto a quelli nella fascia da 5 a 15 milioni di dollari. “Il marketing è metà dell’opera in ogni cosa della vita”, ha sottolineato, incoraggiando i cineasti a considerare le strategie di coinvolgimento del pubblico fin dal primo giorno.

Per quanto riguarda la strategia di distribuzione, Chen ha sottolineato l’importanza di identificare il pubblico principale. “Nel cinema fisico, il 10% più alto degli spettatori genera la metà del botteghino”, ha osservato, aggiungendo che su YouTube “il 20% più alto degli utenti registrati genera l’82% del tempo di visione”.

In termini di contenuti, Gold House ha supportato più di 400 progetti cinematografici e televisivi attraverso casting, revisione delle sceneggiature e sforzi di marketing. Tra i successi degni di nota figurano “Everything Everywhere All at Once” e il recente vincitore del Sundance “Dìdi”.

Guardando al futuro, Chen ha delineato i piani per l’iniziativa “Golden Bridge” per facilitare la collaborazione attraverso il Pacifico su contenuti e commercio. L’obiettivo, ha spiegato, è creare “la comunità più utile, le risorse di capitale più intelligenti e la rete di distribuzione più utile” che colleghi l’Asia e l’Occidente.

Il discorso si basa sulla storia di Gold House nel sostegno a progetti guidati dall’Asia come “Crazy Rich Asians”, che secondo Chen hanno contribuito a stabilire le capacità dell’organizzazione di agenzie pubblicitarie globali. Da allora, l’agenzia ha lavorato su altri 50 film e programmi televisivi, tra cui il premio Oscar “Parasite”.

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