Marcos firma leggi che respingono le ampie rivendicazioni cinesi sui confini marittimi

Il presidente filippino Ferdinand Marcos Jr. ha firmato venerdì due importanti leggi volte a rafforzare i territori marittimi del paese, comprese parti del Mar Cinese Meridionale, un’area ferocemente contesa dalla Cina.

La nuova legislazione, che comprende il Philippine Maritime Zones Act e il Philippine Archipelagic Maritime Routes Act, sottolinea l’impegno di Manila nel far valere i propri diritti su queste acque, dove le tensioni con la Cina sono aumentate negli ultimi anni.

La forte protesta della Cina

La Cina ha risposto rapidamente alla mossa convocando l’ambasciatore filippino a Pechino e presentando una “dura protesta”.

Il governo cinese ha condannato queste azioni, definendole un tentativo di “consolidare la sentenza illegale del caso arbitrale nel Mar Cinese Meridionale attraverso il diritto interno”.

Il presidente filippino Ferdinand Marcos Jr., al centro, tiene un documento con il presidente del Senato Francis Escudero, a sinistra, e il presidente della Camera dei Rappresentanti Martin Romualdez, a destra, durante la cerimonia della firma delle zone marittime e delle rotte marittime arcipelagiche delle Filippine…


Ufficio presidenziale per le comunicazioni di Malacanang/AP Photo

La rivendicazione di Pechino su quasi tutto il Mar Cinese Meridionale, delimitato da una serie di linee tratteggiate su una mappa nazionale del 2019, ha incontrato un diffuso rifiuto da parte di altre nazioni del sud-est asiatico, comprese le Filippine.

In una cerimonia televisiva a livello nazionale, Marcos ha sottolineato l’importanza delle nuove leggi per proteggere le risorse marittime e la biodiversità delle Filippine.

“Ciò segnala la nostra determinazione a proteggere le nostre risorse marittime, preservare la nostra ricca biodiversità e garantire che le nostre acque rimangano una fonte di vita e di sostentamento per tutti i filippini”, ha affermato, rivolgendosi ai massimi funzionari militari e di sicurezza nazionale del paese.

Quadro giuridico e diritto internazionale

La legge filippina sulle zone marittime delimita le aree critiche del territorio dell’arcipelago, inclusa la zona economica esclusiva (ZEE) del paese, che si estende per 200 miglia nautiche dalla costa.

Questa zona conferisce alle Filippine diritti esclusivi sulle risorse, compresa l’energia. Inoltre, l’Arcipelagic Maritime Routes Act designa specifiche rotte marittime e rotte aeree per la navigazione di navi e aerei stranieri, secondo la regolamentazione filippina ma in conformità con il diritto internazionale.

Filippine Mar Cinese Meridionale
Il presidente filippino Ferdinand Marcos Jr., quarto da destra, tiene in mano un documento durante la cerimonia di firma della legge sulle zone marittime filippine e le rotte marittime arcipelagiche presso il palazzo presidenziale di Malacanang a Manila, nelle Filippine, il…


Ufficio presidenziale per le comunicazioni di Malacanang/AP Photo

Il consigliere per la sicurezza nazionale Eduardo Año ha affermato che queste misure legali “solidificano il nostro territorio e migliorano la nostra capacità di proteggere il nostro Paese da qualsiasi violazione”.

Tuttavia, le leggi filippine sono contrarie alle rivendicazioni territoriali della Cina, e non è ancora chiaro come Manila potrebbe applicarle, soprattutto perché Pechino ha sempre più allentato la sua presenza militare nella regione.

Tensioni attuali e coinvolgimento degli Stati Uniti

La mossa delle Filippine arriva nel mezzo dei crescenti scontri tra le forze cinesi e filippine nel Mar Cinese Meridionale. Questi alterchi hanno sollevato preoccupazioni sul fatto che gli Stati Uniti, ex alleati delle Filippine, potrebbero essere coinvolti in un possibile conflitto.

Gli Stati Uniti si sono ripetutamente impegnati a difendere le Filippine in base al trattato di mutua difesa nel caso in cui le forze filippine venissero attaccate nelle acque contese.

Mentre la Cina continua ad affermare il proprio dominio nel Mar Cinese Meridionale, le Filippine si rivolgono sempre più al diritto internazionale, inclusa una sentenza arbitrale del 2016 che ha invalidato le ampie rivendicazioni della Cina. Tuttavia, la Cina ha respinto la sentenza e resta ribelle nei suoi sforzi per affermare il controllo sulla regione.

Questo articolo include resoconti dell’Associated Press.

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