Il thriller di Justin Kurzel “The Order”, con Jude Law nei panni di un agente dell’FBI che combatte i terroristi neonazisti, aprirà il Festival Internazionale del Cinema di Marrakesh con Law e il produttore Stuart Ford al seguito.
Il festival, che si terrà dal 29 novembre al 7 dicembre nell’antica città marocchina, ha annunciato il suo cartellone di oltre 70 film che, come di consueto, mescola titoli noti e nuove uscite.
“The Order” sarà proiettato come parte delle proiezioni di gala dell’evento, che includono anche il dramma musicale femminista dell’autore franco-marocchino Nabil Ayouch “Everybody Loves Touda”, “I’m Still Here” di Walter Salles e “The Seed of the Sacred”. di Mohammad Rasoulof. Fig”, tutti accompagnati dai loro direttori.
Il concorso di 14 titoli dedicato alle opere prime e seconde comprende il melodramma del regista marocchino Saïd Hamich Benlarbi “Across the Sea”, sugli esuli nordafricani a Marsiglia, e il documentario di Hind Meddeb “Sudan, Remember Us”, che rende omaggio al popolo sudanese e cultura. che racconta la loro rivoluzione del 2019. “Sudan, Remember Us” è uno dei film supportati dall’iniziativa di settore Atlas Workshops del festival, che mira a promuovere e sostenere l’emergere di una nuova generazione di registi marocchini, arabi e africani.
Altri progetti in concorso includono “Under the Volcano”, del regista polacco Damian Kocur, su una famiglia di Kiev che scopre che la loro permanenza in Spagna è diventata indefinita con l’invasione dell’Ucraina; “The Village Next to Paradise”, del regista somalo Mo Harawe, che è stato il primo film somalo proiettato a Cannes; e il documentario sul cambiamento climatico della regista australiano/britannica Gabrielle Brady, “The Wolves Always Come at Night”, su una famiglia di pastori di pecore in Mongolia che sono costretti ad abbandonare il loro stile di vita dopo un inverno estremamente brutale.
Come annunciato in precedenza, gli ospiti di alto livello di quest’anno includeranno Sean Penn e David Cronenberg, che saranno premiati, e il regista di “The Bikeriders” Jeff Nichols, che farà da mentore ad Atlas Workshops.
Luca Guadagnino presiederà una giuria di alto livello che comprende anche il regista iraniano Ali Abbasi, la regista indiana Zoya Akhtar, l’attrice americana Patricia Arquette, l’attrice belga Virginie Efira, l’attore australiano Jacob Elordi, l’attore anglo-americano Andrew Garfield e l’attrice marocchina Nadia Kounda e Il regista argentino Santiago Mitre.
Un importante evento culturale in Marocco, Marrakech è uno dei pochi festival internazionali di questa portata in cui proiezioni e masterclass sono gratuite e aperte al pubblico.
Vedi la formazione principale di seguito.
CONCORSO UFFICIALE
“Across the Sea”, di Saïd Hamich Benlarbi (Francia, Marocco, Belgio)
“Bound to Heaven”, di Huo Xin (Cina)
“La Cabaña”, di Silvina Schnicer (Argentina, Brasile, Spagna, Cile)
“Happy Holidays”, di Scandar Copti (Palestina, Germania, Francia, Italia, Qatar)
“Happyend”, di Neo Sora (Giappone, USA)
“Jane Austen mi ha distrutto la vita”, di Laura Piani (Francia)
“Ma-Cry of Silence”, di The Maw Naing (Myanmar, Singapore, Francia, Norvegia, Corea del Sud, Qatar)
“Uno di quei giorni in cui Hemme muore”, di Murat Fıratoğlu (Türkiye)
“Profumato di menta”, di Muhammed Hamdy (Egitto, Qatar, Tunisia, Franco
“Silent Storms” (Les Tempêtes), di Dania Reymond-Boughenou (Francia, Belgio)
“Sudan, ricordati di noi”, di Hind Meddeb (Francia, Tunisia, Qatar – Documentario)
“Sotto il vulcano”, di Damian Kocur (Polonia)
“Il villaggio vicino al paradiso”, di Mo Harawe (Austria, Francia, Germania, Somalia)
“I lupi vengono sempre di notte”, di Gabrielle Brady (Australia, Mongolia, Germania) Documentario
PROIEZIONI DI GALA
“The Order”, di Justin Kurzel (Canada) – filmato di apertura
“Everybody Loves Touda”, di Nabil Ayouch (Francia, Marocco, Belgio, Danimarca, Paesi Bassi, Norvegia)
“Fourth Wall”, di David Oelhoffen (Francia, Lussemburgo, Belgio)
“Sono ancora qui”, di Walter Salles (Brasile, Francia)
“Il seme del fico sacro”, di Mohammad Rasoulof (Germania, Francia, Iran)
“The Holy Shrouds”, di David Cronenberg (Francia, Canada)
“I legami che ci uniscono”, di Carine Tardieu (Francia, Belgio)
PROIEZIONI SPECIALI
“Tutto ciò che immaginiamo come luce”, di Payal Kapadia (Francia, India, Paesi Bassi, Lussemburgo)
“Apocalypse in the Tropics”, di Petra Costa (Brasile) – Documentario
“Bird”, di Andrea Arnold (Regno Unito)
“The Brink of Dreams”, di Nada Riyadh, Ayman El Amir (Egitto, Francia, Danimarca, Qatar, Arabia Saudita) Documentario
“The Thiaroye Camp”, di Ousmane Sembène, Thierno Faty Sow (Senegal, Algeria, Tunisia) (1988) – Versione restaurata
“Conclave”, di Edward Berger (USA, UK)
“Lebanon Diaries”, di Myriam El Hajj (Libano, Francia, Qatar) Documentario
“Fanon”, di Jean-Claude Barny (Francia, Lussemburgo, Canada)
“Kill The Jockey”, di Luis Ortega (Argentina, Messico, Spagna, Danimarca, Stati Uniti)
“Mikado”, di Baya Kasmi (Francia)
“On Becoming a Guinea Fowl”, di Rungano Nyoni (Zambia, Regno Unito)
“Stranger Eyes”, di Yeo Siew Hua (Singapore, Taiwan, Francia, USA)
“To an Unknown Land”, di Mahdi Fleifel (Regno Unito, Palestina, Francia, Grecia, Paesi Bassi, Germania, Qatar, Arabia Saudita)
“The Vanishing”, di Karim Moussaoui (Francia, Germania, Tunisia)
“A chi appartengo”, di Meryam Joobeur (Tunisia, Francia, Canada)