Allerta tsunami in Giappone emessa mentre migliaia fuggono dall’eruzione dell’Indonesia

L’Agenzia meteorologica giapponese sta indagando sulla possibilità che si verifichi uno tsunami nel suo paese a seguito della massiccia eruzione di un vulcano vicino all’Indonesia.

Il monte Lewotobi Laki Laki è eruttato di nuovo giovedì, inviando una colonna di cenere calda e gas a più di 8.200 piedi di altezza, pochi giorni dopo che un’eruzione mortale ha causato 10 vittime e lasciato 64 feriti.

Sulla montagna si sono verificate almeno sette eruzioni vulcaniche, con una grande colonna di fumo nero che si è innalzata fino a circa 8.000 metri sopra il cratere.

Anche se l’ultima eruzione non ha causato vittime nell’immediato, ha tuttavia intensificato le preoccupazioni per la sicurezza di decine di migliaia di persone nella regione circostante.

Finora, il Giappone non ha segnalato alcun cambiamento significativo nei livelli delle maree.

Il monte Lewotobi Laki-Laki erutta materiali vulcanici durante un’eruzione nella parte orientale di Flores, in Indonesia, il 7 novembre 2024. L’eruzione avviene tre giorni dopo che un’eruzione avvenuta alle 00:00 ha ucciso nove persone e ne ha ferite altre dozzine.

AP

Come si formano gli tsunami?

Lo stratovulcano alto 5.197 piedi, situato sulla remota isola di Flores nella provincia indonesiana di Nusa Tenggara Orientale, è in uno stato attivo da quando lunedì mattina presto si è verificata una potente eruzione.

La recente esplosione ha scatenato una miscela di roccia, lava e gas che è esplosa fino a 1 miglio dal cratere, ha confermato il Centro nazionale di vulcanologia e mitigazione dei disastri.

L’eruzione di giovedì ha lasciato intere città in difficoltà e ha provocato lo sfollamento di oltre 10.000 residenti.

Tra le persone colpite ci sono almeno 4.400 persone che hanno cercato rifugio in rifugi di fortuna mentre colate di lava e nuvole di cenere hanno distrutto scuole, case e infrastrutture, compreso un convento sull’isola, che ha una popolazione prevalentemente cattolica.

Uomo del Monte Lewotobi, Indonesia
I soccorritori cercano l’eruzione del monte Lewotobi Laki-Laki nella parte orientale di Flores, in Indonesia, il 4 novembre 2024. Non ci sono notizie immediate di vittime dell’ultima eruzione.

BASARNAS tramite AP

Gli uomini del Monte Lewotobi erutteranno di nuovo?

Il Centro indonesiano per la mitigazione dei disastri vulcanici ha elevato il livello di allerta di Lewotobi Laki Laki al livello più alto possibile e le autorità hanno fissato la zona di esclusione entro un raggio di 7,3 miglia attorno al vulcano.

Il capo dell’Agenzia nazionale per la gestione dei disastri, Suharyanto, ha esortato i residenti che sono fuggiti dalla zona a non tornare alle loro case.

Ha detto che “il trasferimento permanente è considerato una misura di mitigazione a lungo termine per anticipare un’eruzione futura”.

Sono in corso piani per allontanare altre 16.000 persone dalla zona di pericolo, con sforzi mirati a garantire che gli sfollati possano trovare rifugio in aree più sicure.

L’Agenzia meteorologica giapponese sta indagando sulla possibilità di uno tsunami, dopo che il monte Lewotobi Laki-Laki in Indonesia è scoppiato di nuovo il 7 novembre 2024.

Perché il Monte Lewotobi Laki-Laki è ancora in eruzione?

Nel breve termine, il governo ha dato priorità ai rifugi di emergenza e alla distribuzione degli aiuti, ma i funzionari stanno anche valutando soluzioni più permanenti per le comunità a rischio.

Il monte Lewotobi Laki Laki fa parte di una coppia di vulcani che dominano il distretto di East Flores.

I due vulcani, conosciuti come le “Montagne Marito e Moglie”, hanno avuto una presenza storica nel folklore, ma le loro potenti eruzioni continuano a ricordare ai residenti i pericoli reali posti dall’instabilità geologica della regione.

L’ultima eruzione si aggiunge ad una serie di attività vulcaniche verificatesi in Indonesia nelle ultime settimane.

All’inizio di gennaio di quest’anno, il monte Lewotobi Laki Laki ha provocato l’evacuazione di 6.500 persone quando ha iniziato a eruttare spesse nubi di cenere, costringendo la chiusura dell’aeroporto Fransiskus Xaverius Seda dell’isola.

Anche se al momento non sono state segnalate vittime o danni gravi, l’aeroporto rimane chiuso a causa dei disturbi sismici in corso.

Alla fine di ottobre, il vicino monte Marapi, nella parte occidentale di Sumatra, ha eruttato più volte, coprendo di cenere i villaggi circostanti, anche se non sono state segnalate vittime.

Questi eventi ricorrenti ricordano duramente la volatilità dei 120 vulcani attivi dell’Indonesia, parte del più ampio “Anello di Fuoco” che circonda l’Oceano Pacifico, una delle regioni sismicamente più attive al mondo.

Con una popolazione di 280 milioni di abitanti distribuita su più di 17.000 isole, l’Indonesia è particolarmente vulnerabile agli effetti catastrofici dell’attività vulcanica.

Gli esperti affermano che le misure a lungo termine, compresi il miglioramento dei sistemi di allarme rapido e una più ampia protezione delle aree vulnerabili dai disastri, saranno essenziali per ridurre al minimo il costo umano ed economico delle future eruzioni.

Questo articolo contiene ulteriori rapporti dell’Associated Press.



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