L’FBI ha annunciato che la sua indagine sulle attività informatiche sponsorizzate dal governo cinese ha rivelato una vasta campagna di cyberspionaggio mirata a diverse reti di telecomunicazioni statunitensi.
Gli hacker legati a Pechino hanno compromesso i sistemi delle società di telecomunicazioni per accedere ai registri delle chiamate e intercettare le comunicazioni private di diversi individui americani, in particolare quelli coinvolti in attività governative e politiche.
L’FBI e la Cybersecurity and Infrastructure Security Agency (CISA) hanno riferito congiuntamente su questi risultati, sottolineando l’ampia portata della campagna. Sebbene non siano stati rivelati obiettivi specifici, i funzionari hanno notato che molte persone colpite sono strettamente legate al governo e alla sfera politica.
Tentativi di compromettere i programmi di sorveglianza
Ulteriori indagini hanno rivelato che gli hacker hanno cercato di accedere ai dati gestiti nell’ambito dei programmi delle forze dell’ordine statunitensi, compresi quelli disciplinati dal Foreign Intelligence Surveillance Act (FISA).
Questa legge autorizza le agenzie di intelligence statunitensi a monitorare le comunicazioni di sospetti agenti stranieri. Attaccando questi programmi, gli hacker cinesi potrebbero aver tentato di infiltrarsi nei canali di comunicazione sensibili del governo, ottenendo così informazioni sugli sforzi di sorveglianza degli Stati Uniti.
Questa rivelazione fa parte di una serie di episodi di hacking di alto profilo attribuiti alla Cina, che le autorità statunitensi vedono come una campagna per estrarre informazioni tecnologiche e governative sensibili.
L’escalation segue gli attacchi precedenti
L’annuncio arriva dopo una serie di presunte intrusioni informatiche cinesi, inclusa la recente operazione Flax Typhoon. Rivelato a settembre, questo tentativo di hacking avrebbe comportato l’incorporazione di malware su oltre 200.000 dispositivi consumer, tra cui fotocamere e router, negli Stati Uniti.
Questi dispositivi compromessi sono stati utilizzati per formare un’enorme botnet, in grado di compiere crimini informatici su larga scala. In un altro incidente il mese scorso, hacker presumibilmente legati alla Cina hanno attaccato dispositivi mobili appartenenti a personaggi politici di alto profilo, tra cui Donald Trump, il suo compagno di corsa, il senatore JD Vance, e persone associate a Kamala Harris.
Tuttavia, i funzionari non hanno confermato alcun collegamento tra queste operazioni passate e l’indagine in corso.
Le agenzie statunitensi e l’industria delle telecomunicazioni rafforzano le difese
In risposta a queste minacce, l’FBI e la CISA collaborano con l’industria delle telecomunicazioni e le persone colpite dalla campagna di hacking per rafforzare le difese contro lo spionaggio informatico in corso.
I funzionari hanno notato che con l’approfondimento delle indagini, emergeranno maggiori informazioni sulla natura e la portata di queste violazioni della sicurezza. “Ci aspettiamo che la nostra comprensione di questi compromessi aumenti man mano che l’indagine continua”, hanno affermato le agenzie, sottolineando la necessità di supervisione nel settore delle telecomunicazioni.
Quest’ultima rivelazione sullo spionaggio informatico mette ulteriore tensione sulle relazioni USA-Cina, poiché i funzionari statunitensi continuano a contrastare le crescenti minacce informatiche provenienti da Pechino.
La Cina, che ha costantemente negato le accuse di spionaggio, è stata contattata da settimana delle notizie per commenti via e-mail.
Le scoperte dell’FBI sottolineano il potenziale rischio per la sicurezza nazionale e la privacy, spingendo le agenzie federali e le aziende a rafforzare le proprie difese informatiche per resistere ad attacchi stranieri sempre più sofisticati.
Questo articolo include resoconti dell’Associated Press.