Le accuse a Sean Combs
Sean Combs, meglio conosciuto come Diddy, è stato citato 47 volte in un trascritto di un’intervista della polizia recentemente divulgato, accusandolo di aver offerto “milioni” per gli omicidi di Tupac Shakur e del capo della Death Row Records, Suge Knight. Queste affermazioni provengono da un’intervista registrata segretamente nel 2009 con Duane “Keefe D” Davis, che attualmente è in attesa di processo per l’omicidio di Tupac avvenuto nel 1996. I pubblici ministeri hanno recentemente presentato un documento di 180 pagine che include il trascritto completo delle dichiarazioni registrate di Keefe, rivelando il presunto coinvolgimento di Diddy nel crimine.
Secondo il trascritto, Keefe si è descritto come il “capo” che supervisionava tre membri dei Southside Crips coinvolti nell’omicidio. Quando il detective Long del Dipartimento di Polizia Metropolitana di Las Vegas ha chiesto a Keefe se Diddy avesse avuto un ruolo, Keefe avrebbe risposto: “Sì.”
Ha inoltre affermato che l’animosità di Diddy verso Suge Knight era così intensa che aveva incaricato Keefe, “Ah, cavolo, darei qualsiasi cosa per quella testa.” Keefe ha anche sostenuto che Diddy, all’epoca conosciuto come Puffy, gli aveva detto davanti a una stanza piena di 45 persone che il prezzo per le teste di Tupac e Suge era di “milioni di fottuti dollari.”
La documentazione giudiziaria mette in luce queste affermazioni come parte di un’indagine in corso sul caso di omicidio di alto profilo. Nonostante le accuse, Diddy ha costantemente negato qualsiasi coinvolgimento nell’uccisione di Tupac, definendo tali affermazioni “completamente ridicole” e “pura finzione”. Non è mai stato arrestato né incriminato in relazione al caso, e la polizia di Las Vegas ha precedentemente affermato che non è considerato un sospetto.
Diddy citato 47 volte nell’intervista alla polizia
Le dichiarazioni di Keefe toccano anche la paura di Diddy nei confronti di Suge Knight. Riferendosi a Suge, che guidava l’auto quando Tupac fu fatalmente colpito, Keefe ha sostenuto che Diddy voleva che morisse perché “aveva davvero paura di quel ragazzo”.
Le nuove rivelazioni emergono in mezzo ad altri guai legali per Diddy, che si trova attualmente in custodia federale a New York City a seguito della sua incriminazione a settembre per accuse di traffico di esseri umani, racket e trasporto a scopo di prostituzione. Anche queste accuse sono negate da Diddy.
Le riaccese accuse contro Diddy hanno riacceso l’interesse pubblico nel caso di omicidio vecchio di decenni. Il trascritto e i documenti giudiziari correlati suggeriscono che i file segreti dall’indagine sull’omicidio di Notorious B.I.G. potrebbero anche contenere informazioni che collegano figure prominenti dell’industria musicale degli anni ’90 a questi eventi. Le affermazioni di Keefe hanno aggiunto un altro strato di complessità a un caso che continua a catturare e dividere l’opinione pubblica.
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